Capitello Dorico

Capitello_dorico

L’ordine dorico essendo il primo ad esser nato è il più massiccio. La colonna poggia direttamente sullo stilobate, senza una base vera e propria.
Il fusto della colonna presenta venti scanalature a spigolo vivo, cioè “presenta un leggero rigonfiamento, detto Entasi”. Era una correzione ottica per evitare che da lontano l’occhio umano vedesse il fusto della colonna ristretto, quindi sproporzionato e non perfetto .
Non presenta un vero e proprio capitello ma vi è un elemento sopra al fusto, detto Echino, che presenta una forma tondeggiante.
Ancora più su vi è l’Abaco. Esso è una parte del capitello degli ordini architettonici classici che ne costituisce la terminazione superiore, completando la funzione di mediazione del capitello stesso tra l’architrave sostenuto e il sostegno del fusto della colonna, cilindrico.
Come in ogni ordine architettonico, anche qui si prende il diametro di base della colonna e tutte le misure del tempio non sono altro che multipli o sottomultipli della misura. Nel caso dell’ordine dorico basta moltiplicare il diametro di base della colonna da quattro a sei.
Possiamo affermare, quindi, che Il Capitello dell’ordine dorico è costituito da tre elementi:
– un abaco di forma parallelepipeda, a pianta quadrata, con la funzione di offrire una più ampia base d’appoggio alla trabeazione, riducendo la sollecitazione alla flessione cui l’architrave è sottoposto;
– un echino di forma assimilabile ad un tronco di cono con profilo ad ovolo la cui funzione è quella di collegare la superficie dell’abaco a quella meno estesa del collarino, che a sua volta è raccordato al fusto. Alla base dell’echino si trovano tre sottili fasce sovrapposte in origine profilati a becco e in leggero rilievo, che avevano lo scopo di allontanare l’acqua piovana dalla superficie del fusto.

– un collarino che costituisce la parte superiore del fusto, dal quale è separato con una serie di incisioni a sezione triangolare.

Il profilo dell’echino fornisce indicazioni sulla datazione: nell’architettura greca di epoca arcaica esso era molto espanso e rigonfio, mentre durante l’epoca classica iniziò a subire un processo di rettificazione e rimpicciolimento, proseguito in età ellenistica e romana, con echini dalla curvatura appena accennata.
In età romana può capitare che l’echino o i lati dell’abaco ricevano una decorazione modanata o vegetale, e in questo caso avremo un capitello dorico “decorato”.
Si definisce dorico poichè è relativo ai Dori, uno dei tre gruppi etnici (insieme con gli Ioni e gli Eoli) dell’antica Grecia .
In conclusione possiamo affermare che il Capitello dorico è l’elemento terminale della colonna, variamente foggiato o adorno di motivi stilizzati, sul quale poggia l’arco o l’architrave.