Crotone e Capo Colonna

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La città di Crotone

Crotone è un comune calabrese di circa 60 000 abitanti, capoluogo dell’omonima provincia. Il comune fu fondato nell’VIII secolo a. C. dai Greci, provenienti dalla regione dell’Acaia. Prima dell’arrivo dei greci era abitato dalle popolazioni indigene, con cui si scontrarono dopo il loro arrivo. La città di Crotone è nota per essere stata la patria di due importanti medici, Democede (amico del matematico Pitagora) e Alcmeone, che introdusse la sperimentazione, trasformando la medicina in scienza.
Crotone nel 277 a.C. diventò colonia romana. Il suo nome, dice la leggenda, derivi dal nome dell’eroe Crotone, che fini ucciso per errore dall’amico Eracle, che lo fece seppellire sulle sponde del torrente Esaro e poi vicino alla tomba fece sorgere la città, a cui diede il suo nome.
La città di Crotone è molto legata al suo passato greco-romano, tuttavia nella città sono presenti monumenti e luoghi medievali e dell’Età moderna. Ricordiamo: la Chiesa di Santa Chiara, Chiesa dell’Immacolata, Castello di Carlo V, il Lazzaretto di Crotone.

La Provincia di Crotone

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Le Castella (Fortezza)

A partire dagli anni venti del novecento la provincia fu il primo centro industriale della regione, specializzandosi nel campo dell’industria chimica. Il territorio si estende fra il mar Ionio e monti della Sila. Tra le bellezze balneari ricordiamo: Punta Alice famoso per i suoi promontori, Cirò Marina famosa per il suo vino di certificazione DOC e anche per i Mercati Saraceni, un complesso mercantile che nel corso del Settecento fu sede della rinomata fiera di Santa Croce. In montagna ricordiamo Trepidò (una frazione del comune di Crotonei), un villaggio turistico montano al confine tra la Sila grande e la Sila Piccola. Tra le numerose località turistiche di grande rilievo rammentiamo: Isola Capo Rizzuto e Le Castella, con la sua magnifica area marina e suoi resti archeologici appartenuti al periodo storico magno-greco, ne è un esempio la Fortezza di Le Castella (il suo scopo non era quello di ospitare nobili bensì quello difensivo, un vero e proprio avamposto militare) e il Muro Vecchio. Nella provincia di Crotone sono presenti diverse comunità arbereshe: Pallagorio, San Nicola dell’Alto e Carfizzi, dove gli abitanti parlano italiano e albanese.
Di grande importanza storica ed architettonica sono: il Castello Di Santa Severina (castello costruito in epoca normanna, su fortificazione preesistente bizantina), il castello di Carlo V che fu costruito nel 840 per poter difendere la città dai Saraceni (presenta 2 torri e una pianta poligonale) e, in ultimo, non per importanza il castello di Caccuri. Quest’ultimo fu la residenza di alcuni nobili feudatari calabresi, come: i Ruffo, i Cavalcanti e i Barracco. A Crotone si svolgono numerose fiere e ricorrenze di tipo religioso, gastronomico e culturale, ricordiamo: la Festa della Madonna di Capo Colonna, la Sagra del fico d’india che si tiene a Scandale a settembre di ogni anno, Kermesse delle Bande Locali dove chiunque vada può degustare i prodotti tipici locali, la Partita degli Scacchi Viventi che si tiene ogni anno il 12 agosto per celebrare il concittadino Giò Leonardo di Bona, il primo campione di scacchi d‘Europa, il Calvario di Petilia Policastro, una manifestazione in costume per ricordare la Passione di Gesù Cristo il venerdì santo e infine La Giornata medievale che si tiene a Caccuri.
Inoltre nel comune di Savelli è presente un importante parco astronomico, dove si trova il suo osservatorio.

Capo Colonna

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Resti del Santuario
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Ultima colonna rimasta del tempio di Hera Lacinia

Uno dei siti archeologici più importanti della provincia e della regione è “Il sito archeologico di Capo Colonna“. In questo comune infatti troviamo l’unica colonna rimasta del tempio di Hera Lacinia. Esso fu uno dei santuari più importanti della Magna Grecia dell’età arcaica fino al IV secolo a. C., quando diventò sede della lega italiota prima che si trasferisse a Taranto. Il periodo più florido fu tra il V e III secolo a. C. Durante questo periodo il tempio rimase lì e continuò ad aver importanza a livello religioso e spirituale. Tanto che fu ribattezzato Tempio di Giunone Lacinia. Il santuario è costituito da un ingresso che una volta superato si entra nell’area del santuario di Hera Lacinia, ben protetta dall’ampia cortina muraria rinforzata a nord e a sud da due torri esterne. La zona sacra si articola in due aree orientate ad est, ed attraversate dalla solenne Via Sacra. Di fronte l’ingresso della Via Sacra, sul lato est del promontorio di Capo Colonna è situato il tempio di Hera Lacinia, fiore all’occhiello dell’intero Parco Archeologico. In stile dorico con pianta rettangolare di 6×19 colonne, risale al V secolo a.C. Oggi del maestoso tempio rimane una sola colonna superstite con stilobate, in stile dorico alta 8,5 metri con 20 scanalature piatte, ed il poderoso basamento composto su 10 livelli di blocchi squadrati. Di fianco il tempio sono state individuate le fondamenta di un grosso edificio denominato B con pianta rettangolare di 22×9 metri.

Note le evidenze romane nell’area esterna al santuario, infatti all’interno del Parco Archeologico, sono stati scavati diversi ambienti domestici, che fanno pensare agli alloggi dei sacerdoti, un balneum termale di epoca romana, ed una villa romana entrambi del III secolo d.C. Sul promontorio sorge un ulteriore santuario dedicato alla Madonna di Capo Colonna, con un ampio sagrato su cui si affaccia la torre Nao, fortificazione del 16 secolo.