San Francesco di Paola

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Francesco da Paola è stato un religioso, proclamato Santo da papa Leone X il 1º maggio 1519. Egli nacque a Paola il 27 marzo 1416.
Fin da piccolo, Francesco fu particolarmente attratto dalla pratica religiosa, mostrando umiltà e docilità all’obbedienza. All’età di tredici anni narrò della visione di un frate francescano.
Accolto nel convento francescano di San Marco Argentano vi rimase per un anno. Il tempo trascorso nella comunità evidenziò le attitudini mistiche del giovane, compresi quei fenomeni soprannaturali che accompagneranno tutta la sua biografia, aumentandone la fama in vita e il culto dopo la morte. Durante quest’anno di dedizione al convento, il piccolo Francesco si adoperò nell’osservanza regolare e nello sbrigare le mansioni umili della casa, e praticava già molti digiuni e astinenze. Si racconta di come portasse i carboni ancora ardenti nelle mani per accendere il fuoco, senza soffrire per il dolore.
Il giovane Francesco si ritirava in meditazione in una grotta, ubicata nella tenuta del convento, in solitudine, dove ebbe la visione di San Francesco d’Assisi e che oggi è luogo di pellegrinaggio e devozione, sotto il nome di “La Benedetta”.
Concluso l’anno, i frati avrebbero voluto trattenerlo con loro, ma Francesco conservava il desiderio di conoscere anche altre modalità di vita consacrata, prima di fare la sua scelta. Nel 1430 svolse, con la famiglia, un lungo pellegrinaggio che, avendo Assisi come meta principale, coinvolse alcuni dei principali centri della spiritualità cattolica italiana. Rientrato a Paola, iniziò un periodo di vita eremitica.
Con i suoi discepoli costruì una cappella e tre dormitori, dando di fatto inizio all’esperienza dell’Ordine dei Minimi, prescrivendo ai suoi discepoli di vivere di elemosine, senza possedere nulla di proprio e di mangiare solo cibi quaresimali.
Il 4 luglio dello stesso anno, quattro cardinali firmarono la lettera che concedeva l’indulgenza a coloro che avrebbero contribuito alla costruzione della chiesa del monastero da Paola, nonché a coloro che l’avrebbero visitata. Secondo la tradizione, uno Spirito celeste, forse l’arcangelo Michele, gli apparve mentre pregava, tenendo fra le mani uno scudo luminoso su cui si leggeva la parola “Charitas” e porgendoglielo disse: “Questo sarà lo stemma del tuo Ordine”.

La fama di questo monaco dalla grossa corporatura, con barba e capelli lunghi che non tagliava mai, si diffuse presto in tutto il Sud, per cui fu costretto a muoversi da Paola per fondare altri conventi in varie località della Calabria.
Gli fu chiesto di avviare una comunità anche a Milazzo in Sicilia, pertanto con due confratelli si accinse ad attraversare lo Stretto di Messina, qui chiese ad un pescatore se per amor di Dio lo potesse traghettare all’altra sponda, ma questi rifiutò visto che non potevano pagarlo; senza scomporsi Francesco legò un bordo del mantello al bastone, vi salì sopra con i due frati e attraversò lo Stretto con quella barca a vela improvvisata.
Il miracolo, fra i più clamorosi di quelli operati da Francesco, fu in seguito confermato da testimoni oculari, compreso il pescatore Pietro Colosa di Catona, piccolo porto della costa calabra, che si rammaricava e non si dava pace per il suo rifiuto.
Lo stupore dei miracoli giunse in Francia alla corte di re Luigi XI che chiese al Papa Sisto IV di far arrivare l’eremita paolano al suo capezzale.
L’obbedienza ad abbandonare l’eremo per trasferirsi a corte fu gravosa ma feconda.
Visse molti anni in Francia e grazie a lui iniziò un lungo periodo di rapporti buoni tra Papato e Corte.
Fra i fenomeni soprannaturali attribuiti a Francesco vi è la guarigione di un ragazzo affetto da un’incurabile piaga a un braccio, sanata con delle banali erbe comuni; lo sgorgare miracoloso dell’acqua della “Cucchiarella”, che Francesco fece scaturire colpendo con il bastone una roccia presso il convento da Paola e che ancora è meta di pellegrinaggi. Dopo aver trascorso gli ultimi anni in serena solitudine, morì in Francia a Plessis-lez-Tours il 2 aprile 1507, un venerdì santo, a ben 91 anni. Fu canonizzato il 1º maggio 1519, a soli dodici anni dalla sua morte Il 13 aprile 1562, degli ugonotti forzarono la sua tomba, trovarono il corpo incorrotto e vi diedero fuoco. A causa dell’incendio sono rimaste pochissime reliquie, conservate in massima parte nei conventi dei Minimi, fra cui Palermo, Milazzo e Paola.
La sua festa si celebra il 2 aprile, giorno della sua nascita al Cielo. 

Il Santuario è una grandissima fortuna per la cittadina di Paola.

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Il Comune di Paola confina lungo la costa con il territorio di Fuscaldo. L ‘origine di Paola è legata a racconti incredibili di Enotri, di Patjkos, del console Lucio Emilio Paolo. Ma qualche traccia del periodo romano rimane. La cittadina è una delle mete del turismo religioso in Calabria.
Fra i principali luoghi di interesse si segnalano oltre al Santuario di San Francesco, la Badia, la chiesa cosiddetta di Sotterra con antichi dipinti, Palazzo Scorza, il castello di Paola. 
Oltre al santuario di San Francesco di Paola, le chiese e i conventi presenti a Paola sono comunque numerosi.
Nell’800 Paola subì le crude ondate giacobine, le feroci reazioni borboniche e la dominazione di Murat, fino alla severa Restaurazione e ai moti del Risorgimento.
Alcune belle chiese della città andarono in rovina perché tutto il patrimonio ecclesiastico fu incamerato dallo Stato, tuttavia, nell’ultima decade del secolo, con il risveglio dei moti popolari, Paola riprende quel ciclo di vita e di espansione urbanistica che l’aveva animata fino alla seconda metà del 700. 

Paola offre una buona quantità di eventi e manifestazioni, sia di natura religiosa, sia di natura ludica adatta a tutte le età. Soprattutto nella stagione estiva le associazioni locali e l‘amministrazione comunale organizzano un calendario ricco di eventi.