Natuzza Evolo

natuzza evolo

Natuzza Evolo nasce a Paravati, un piccolo borgo nel comune di Mileto, nel 1924 e trascorre la sua infanzia assieme alla madre Mariangela Valente e ai nonni materni; tuttavia, le condizioni della famiglia sono talmente umili da costringerla, da bambina, a mendicare per strada.
Dopo l’arresto della madre per un furto di galline, si accolla l’onere di far da mamma ai suoi cinque fratellini e li accudisce amorevolmente in casa. Per questa circostanza, è costretta a rinunciare a qualsiasi forma di istruzione: una mancanza, questa, il cui peso Natuzza porterà per sempre dentro al suo cuore.

All’età di dodici anni viene assunta a servizio nella casa dell’avvocato Silvio Colloca, a Mileto; è qui dove inizia a manifestare i primi, straordinari, segni sovrannaturali. Comunica abitualmente con il Regno dei Defunti e riceve grazie e benedizioni da San Francesco di Paola e da San Tommaso. Frequenti sono i fenomeni mistici e paranormali, come le apparizioni della Madonna e di Cristo, sino all’apparizione delle stimmate su mani, piedi e ginocchia.
Le stimmate trasudano sangue copiosamente durante il periodo di Quaresima, e lasciano impressi sui tessuti con i quali vengono terse preghiere e messaggi in aramaico.
Nel frattempo, si palesano altri, molteplici doni in Natuzza, la capacità di diagnosticare malattie per il futuro (la cosiddetta “illuminazione diagnostica”) e la bilocazione, ovvero la facoltà di esser presente contestualmente in due o più luoghi.

In occasione del Sacramento dell’Eucarestia, si manifesta il primo di una serie di episodi sovrannaturali caratterizzati da copiosa perdita ematica: le si inonda, infatti, la bocca di sangue. Durante la Cresima, invece, le si stampa una grande croce di sangue sulla camicetta bianca. Ma v’è di più: il 26 luglio del 1938 la Madonna appare a Natuzza e le comunica che “farà presto una morte apparente”. La donna inizialmente non comprende il senso dell’affermazione e crede di star andando incontro alla morte, per ricongiungersi al suo amato Gesù. In realtà, dopo circa sette di sonno profondo, vegliata da amici e medici, si sveglia e racconta di un’esperienza mistica: dice di essersi trovata in Paradiso, al cospetto di Gesù, il quale le ha chiesto di dividersi i compiti, quindi di portare a lui le anime, di amare e compatire e di amare e soffrire. È il giorno della Promessa, il giorno più bello della sua vita che la segnerà per sempre. Quest’incontro si rivelerà la Luce e la Forza guidante che animerà di Amore ogni suo futuro gesto.